La Villa Romana del Tellàro, un sito archeologico da non perdere
A pochi chilometri dalla meravigliosa città barocca di Noto e facilmente raggiungibile, si trova la bellissima Villa Romana del Tellàro.
Circondata da coltivazioni di limoni e mandorli, all’interno di questa sede è possibile osservare ed ammirare dei mosaici romani ben conservati.
Qui i proprietari terrieri, i domini, vivevano in splendide ville, decorate con raffinati mosaici policromi figurati.
Miti greci, banchetti, scene di caccia erano dei soggetti molto amati, da esibire per la propria dimensione culturale e status sociale.
Fa parte del Parco Archeologico di Siracusa, Eloro e Villa del Tellaro.
Cos’è il Tellaro? Il Tellàro e uno dei quattro corsi d’acqua esistenti nel territorio del comune di Noto.
Per capire meglio quanto sia grande il comune di Noto, dobbiamo ricordare che è per estensione territoriale, il comune più esteso della Sicilia e, il quarto a livello italiano. Un territorio davvero vasto.
Sommario
Cos’è la Villa Romana del Tellàro e la sua storia
Nell’ampio territorio del comune di Noto, la Villa Romana del Tellàro conserva al suo interno degli splendidi mosaici e ben conservati anche nei colori, tanti ancora molto sgargianti.
La Villa Romanda del Tellàro è stata rinvenuta negli anni ’70, durante alcuni scavi illegali realizzati sotto una masseria sette-ottocentesca.
Secondo gli esperti, la masseria è stata costruita su un’antica villa distrutta da un incendio nel IV secolo d.C. e parzialmente cancellata, della grandezza di circa sei mila metri quadrati.
Gli scavi archeologici, sono durati 20 anni circa a causa della complessità del lavoro e, hanno portato alla luce tesori nascosti.
Leggi anche “La Riserva Naturale di Punta Bianca”
E’ una Villa Romana databile intorno al IV secolo d.C., quindi nell’età tardo antica. Il sito archeologico appartiene più o meno alla stessa età rispetto alle più conosciute Ville Romane del Casale di Piazza Armerina e di quella di Patti.
Data l’età di appartenenza è possibile strutturare dei paragoni con le ville romane di Piazza Armerina e di Patti.
Dal punto di vista delle dimensioni, la Villa Romana del Tellàro e poco più piccola rispetto alla Villa Romana di Patti.
Il fabbricato della Villa Romana del Tellàro, come quella di Patti, nel punto centrale presenta un ampio peristilio dal quale si può desumere rappresenti il centro dell’insediamento.
I Mosaici della Villa Romana del Tellàro
I mosaici sono tutt’oggi ben conservati, e presentano ancora colori sgargianti e molto vividi.
Nei mosaici presenti, vi si trovano motivi geometrici e floreali, molte foglie di alloro ed anche alcuni animali.
La bidimensionalità di queste figure animali porta a ritenere che , come per Piazza Armerina e Patti, le maestranze che hanno realizzato i mosaici fossero delle maestranze di origini africane settentrionali.
Quindi lo stile dei mosaici esistenti, è in linea sia con il periodo, sia con le maestranze che realizzarono i mosaici della Villa Romana di Patti e di quella di Piazza Armerina.
Confrontando le rappresentazioni dei mosaici con quelle di Piazza Armerina, si può affermare che quelle del Tellàro sono più sicuramente armoniose e più vivaci, infatti, le figure sembrano muoversi, e la profondità delle immagini è sicuramente maggiore.
Purtroppo qualche mosaico è stato danneggiato nel corso degli anni, però i colori nella maggior parte dei casi si sono tramandati molto bene, infatti risultano ancora particolarmente accesi e intensi.
Il Mosaico della Caccia
Nella sala più grande che misura 6,40 metri per 6,20 metri, abbiamo il mosaico che raffigura una scena di caccia, che racconta una storia che si svolge in diversi capitoli.
In alto, i cacciatori assistono alla cattura degli animali che vengono ingabbiati, mentre, al centro un cavaliere colpisce con la lancia un leone che ha ucciso una gazzella.
La scena è molto tesa, il felino troneggia orgoglioso con la sua folta criniera sul cadavere insanguinato dell’antilope.
Poco sotto, si vede una donna che guarda una tigre che attacca un altro cacciatore.
Pur essendo molto danneggiata, è chiaramente un’immagine dell’Africa, con caratteristiche comuni al grande mosaico della caccia di Piazza Armerina.
Forse, è uno dei mosaici più realistico che si possa trovare, e colpisce molto il modo in cui gli artisti sono riusciti a rappresentare la trasparenza dell’acqua.
Il Mosaico della pesatura del corpo di Ettore
E’ proprio la prima sala a est, rivolta verso il lato nord del portico, dove sono state gettate le fondamenta della fattoria.
Qui si presentava in origine un mosaico pavimentale molto raffinato, un emplema centrale che raffigurava una scena della pesatura del corpo di Ettore.
Da un lato ci sono le statue di Ulisse, Achille con il suo alto piumaggio e Diomede, mentre dall’altro ci sono le statue dei Troiani, di cui rimane solo la parte superiore, e l’immagine di Priamo, anch’essa presente, è completamente mancante.
Al centro si trova una grande bilancia con due piatti alle estremità dei manici, con l’oro riscattato sul lato sinistro e il cadavere di Ettore su quello destro.
Il tutto è inserito in un’ampia fascia esterna, ornata da lussuose volute che circondano corpi di animali.
Questo è uno dei mosaici più danneggiati dall’incendio ma per fortuna è stato rinvenuto.
E’ un evento a cui si fa riferimento nell’Iliade e rappresenta il riscatto del corpo di Ettore.
Il Mosaico del Portico
Nel lato nord del portico del peristilio vi si trovano dei mosaici pavimentali particolari ed autentici.
La pavimentazione superstite sul lato nord del portico è lunga circa 15 metri e larga 3,70 metri.
Si tratta di un tappeto autentico, unico e continuo, pieno di una una ricca corda di fiori di alloro composta da ottagoni incorniciati, da medaglioni rotondi e motivi geometrici.
Dove si trova e come arrivare alla Villa Romana del Tellàro
Il museo archeologico della Villa Romana del Tellàro si trova a pochi chilometri dalla città di Noto, nella contrada Caddeddi.
Dalla città di Siracusa dista circa 40 chilometri, e bisogna percorrere l’autostrada in direzione Noto. Usciti allo svincolo autostradale di Noto, bisogna immettersi nella S.P. 59 direzione sud per poi dopo qualche chilometro imboccare la S.P. 19.
Il museo è aperto tutti i giorni dalle ore 09.00 alle ore 19:00, ed è raggiungibile ai seguenti contatti telefonici: fisso 0931-573883, mobile 331-5771472.
Informazioni circa i prezzi, riduzioni e biglietti cumulativi possono essere visionati direttamente sul sito ufficiale della Regione Siciliana.